Effetti della modulazione del proteasoma nell'invecchiamento e malattie legate all'età - Prof. Niki Chondrogianni 



I proteasomi sono costituenti delle reti proteolitiche cellulari che mantengono l'omeostasi proteica attraverso la proteolisi regolata delle proteine ​​normali e anormali (in qualsiasi modo). È stato dimostrato che l'attivazione del proteasoma nelle linee cellulari si traduce in un'estensione della durata della vita cellulare e nell'attività anti-aggregante della proteina. Usando Caenorhabditis elegans come modello, abbiamo analizzato in dettaglio lo stato del proteasoma sulla progressione dell'invecchiamento e la malattia di Alzheimer (AD) e abbiamo studiato gli effetti di attività proteasomale avanzata sulla progressione dei fenomeni sopra menzionati. I risultati ottenuti sono stati validati in cellule umane e murine di origine neuronale. Più specificamente, l'attivazione del proteasoma in C. elegans attraverso mezzi genetici o attraverso composti ha portato a livelli potenziati di attività del proteasoma che hanno esteso la durata della vita dipendente da SKN-1 e dall'attivazione del proteasoma. L'elevata funzione del proteasoma conferiva tassi di paralisi più bassi in vari modelli di nematodi AD accompagnati da una diminuzione dei depositi di Aβ, quindi alla fine decelerando la progressione del fenotipo AD. Ancora più importante, risultati positivi simili sono stati forniti anche nelle cellule di neuroblastoma umano e nei neuroni corticali murini. Sulla base di questi risultati abbiamo cercato composti naturali e sintetici con proprietà attivanti il ​​proteasoma e abbiamo trovato composti di piombo che sono attualmente sotto indagine dettagliata. I risultati preliminari hanno rivelato i loro effetti benefici contro l'invecchiamento. In totale, i nostri risultati suggeriscono che l'attivazione del proteasoma con risultati positivi a valle sull'invecchiamento e l'AD, una malattia correlata all'aggregazione, è fattibile sia in modo genetico che non genetico nelle cellule così come in un organismo multicellulare. Inoltre rivelano la necessità di identificare i composti anti-invecchiamento e anti-amiloidogenici attraverso la sintesi chimica o tra i nutrienti presenti nella nostra dieta normale.

18 Aprile

Il seminario sarà tenuto dalla Prof.ssa Niki Chondrogianni dell'Institute of Biology, Medicinal Chemistry and Biotechnology National Hellenic Research Foundation, Athens, nell'aula C (edificio CU010) alle 12:00.

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